Biofiltri per controllo odori
I Biofiltri per controllo odori sono ideali per trattare un’emissione che abbia bassi valori di concentrazione di inquinanti in ingresso e grande volume di aria. Infatti la situazione bassa concentrazione/grande volume di aria penalizza pesantemente tutti gli altri metodi di contenimento dell’inquinamento atmosferico.
Biofiltri: vantaggi e svantaggi
Vantaggi
- Prima di tutto un basso costo di impianto. I materiali di costruzione della maggior parte dei biofiltri sono materiali comuni di facile reperimento sul mercato come legname, tubi in plastica, ghiaia. Perciò è possibile costruire un biofiltro con l’aiuto di una buona impresa edile o di escavazione e movimento terra.
- Anche un basso costo di funzionamento a condizione che i pretrattamenti in ingresso siano pochi. Queste voci di costo sono sostanzialmente tre:
- Elettricità per far girare i motori elettrici del ventilatore e delle pompe di irrigazione.
- Manodopera saltuaria per controllare il processo.
- Piccole quantità di macronutrienti
- I biofiltri hanno un’elevata efficienza di rimozione per alcuni inquinanti come le Aldeidi, gli Acidi Organici, l’Ossido Nitroso, l’Anidride Solforosa e l’Acido Solfidirco (o Idrogeno Solforato).
Svantaggi
- I biofiltri per controlli odori ben progettati con design tradizionale richiedono un’ampia superficie di terreno libero.
- Aggiustare il pH del letto di massa filtrante è molto complicato, così come aggiungere i nutrienti.
- Il design tradizionale non ha la copertura e ciò rende molto difficoltoso ottenere test rappresentativi per determinarne l’efficienza di abbattimento.
- Il letto di massa filtrante deve essere sostituito ogni 2 – 5 anni. Il ricambio di tale massa può richiedere fermi impianto più o meno lunghi a seconda della grandezza del biofiltro.
- Il percolato prodotto dal biofiltro deve essere gestito: depurato o evacuato.